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Carenza di ferro? Ecco i campanelli di allarme

Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono circa 2 miliardi le persone al mondo affette da anemia sideropenica, una patologia che comporta la riduzione dell’emoglobina circolante nel sangue all’interno dei globuli rossi (eritrociti) dovuta a carenza di ferro. Le cause sono molteplici, e i sintomi spesso non vengono riconosciuti. Questo comporta una diminuzione della qualità di vita anche significativa, un problema che sarebbe invece evitabile.
I sintomi
Anemia, affaticamento e diminuita capacità di eseguire lavori impegnativi o scarso rendimento scolastico, debolezza, sonnolenza, sono i sintomi più noti e conosciuti, ma accanto a questi, esistono altri campanelli di allarme che possono far sospettare una carenza di ferro. Tra questi:

• crampi alle gambe quando si sale le scale

• aumentata sensibilità al freddo

• pallore

• facilità a contrarre infezioni

• desiderio di ghiaccio (in alcuni casi, il sedano freddo o altre verdure fredde) da succhiare o masticare

• alterazioni del comportamento (ad es. disturbo da deficit di attenzione)

• disfagia con cibi solidi

• peggioramento dei sintomi dovuti a patologie cardiaca o polmonare

All’esame obiettivo possono anche verificarsi alcuni segni generici o tipici, come:

• pallore delle mucose,

• unghie a forma di cucchiaio,

• lingua lucida, con atrofia delle papille linguali,

• fessure agli angoli della bocca (stomatite angolare).

I livelli di allarme
Il ferro è molto importante per l’uomo, in quanto coinvolto nel funzionamento di numerosi meccanismi. In particolare è fondamentale per il funzionamento dell’emoglobina (Hb), una proteina adibita al trasporto nel sangue di ossigeno. Per formulare una diagnosi sono disponibili diversi test utili, come l’emocromo completo, la misurazione dei livelli di ferro sierico, la ferritina sierica, la capacità totale legante il ferro (TIBC), cioè la quantità di transferrina disponibile al legame e al trasporto del ferro. Gli esami del sangue consentono di conoscere il proprio stato di salute, e di capire se si è in uno stato di anemia. Questa, negli adulti, è caratterizzata da valori ematici di emoglobina che sono al di sotto di 13 g/dl nell’uomo e di 12 g/dl nella donna (in gravidanza il valore limite è di 11 g/dl). Nei bambini invece si verifica l’anemia quando l’emoglobina scende sotto gli 11 g/dl nei piccoli tra i 6 mesi e i 4 anni, sotto gli 11,5 g/dl nei ragazzini tra i 5 e i 12 anni e sotto i 12 g/dl negli adolescenti dai 13 ai 15 anni.
Nel complesso, bassi livelli di ferro e ferritina sierica con un TIBC (transferrina) elevato sono diagnostici di carenza di questo minerale. Va tenuto però presente che, in caso di patologie coesistenti, come l’epatite o l’anemia da disturbi cronici, la ferritina sierica può essere normale o aumentata.
Cosa fare?
Le persone più colpite da carenza di ferro sono donne con flussi mestruali abbondanti, o in gravidanza e allattamento, individui sopra i 55 anni, sportivi, vegetariani e vegani e persone con assorbimento ridotto (per esempio per malattie intestinali croniche o celiachia). Talvolta può essere sufficiente integrare nella dieta alimenti ricchi di ferro, come pesce (per es. stoccafisso), carne (per es. fegato di bovino), vegetali verdi (per es. radicchio verde, rucola, spinaci) e legumi, frutta secca (pistacchi, anacardi, mandorle, nocciole, arachidi tostate, fichi secchi), uova e latticini.
Va sottolineato tuttavia che l’essere umano è in grado di assorbire solo circa il 10-15% del contenuto di ferro presente negli alimenti. A volte è consigliabile fare ricorso a un integratore alimentare. In questo caso, è bene tenere presente che il ferro, se assunto in combinazione con l’acido folico e le vitamine B6 e B12, favorisce la normale formazione dei globuli rossi e contribuisce a contrastare la stanchezza e la fatica. Una formulazione che prevede l’aggiunta anche di Vitamina C, inoltre, consente l’aumento dell’assorbimento del ferro. Per evitare sia il retrogusto metallico che i classici disturbi associati all’integrazione di ferro e garantire alta assimilabilità questo minerale è oggi disponibile anche in forma micronizzata e micro incapsulata in alginati di calcio.