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Probiotici e prebiotici alleati delle vacanze

Per la prevenzione e cura della diarrea, dopo una terapia antibiotica e nel complesso per il benessere generale, prebiotici e probiotici rappresentano degli alleati preziosi. In particolare, è consigliabile assumerli prima di partire per le ferie, per rinforzare le proprie difese, e averne sempre una scorta in valigia, per aiutare il corpo a recuperare in caso di diarrea. Quest’ultima rappresenta sempre un rischio perché colpisce fino alla metà dei viaggiatori che si recano in un Paese caldo. Possono scatenarla batteri, virus, parassiti, ma talora anche lo stress del viaggio, il cambio dell’alimentazione, il clima, l’altitudine. Le vacanze non di rado comportano una o più di queste variabili, per questo si consiglia, prima di mettersi in viaggio e durante le ferie, di prendersi cura della propria flora batterica intestinale, in modo che sia equilibrata. Questa, normalmente, svolge una serie di funzioni necessarie per il mantenimento del benessere dell’organismo ospite, essa infatti:

• agisce come stimolo primario per lo sviluppo del sistema immunitario • interviene nei processi digestivi, in particolare in quelli di digestione degli zuccheri e dei grassi • partecipa alla sintesi delle vitamine • favorisce l’assorbimento di oligoelementi (es. magnesio, calcio, ferro) • rappresenta una vera e propria barriera di protezione nei confronti delle aggressioni da batteri patogeni e virus.
L’attenzione è altissima, tanto che prebiotici e probiotici vengono inseriti nelle linee guida del Ministero della Salute per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione. Non si tratta di una novità ma di una realtà dall’efficacia ben nota: l’impiego in Italia di fermenti lattici nel settore degli integratori risale a circa 35 anni fa, quando tali prodotti, secondo la normativa vigente, venivano inclusi tra i prodotti dietetici e preventivamente autorizzati ai fini dell’immissione in commercio. “A livello nazionale” si legge “l’effetto “fisiologico” volto a favorire l’equilibrio della flora intestinale è sempre stato considerato utile per la salute e vincolato alla capacità di un probiotico di colonizzare a livello intestinale grazie all’apporto di un numero sufficiente di cellule vive con le quantità di assunzione indicate”.
Prebiotici e probiotici
I microrganismi probiotici (batteri e/o lieviti), vengono tradizionalmente utilizzati per l’equilibrio della flora batterica intestinale, ovviamente sono selezionati quelli sicuri per l’impiego nell’uomo.
Per alimenti/integratori con probiotici si intendono quelli che contengono, in numero sufficientemente elevato, microrganismi probiotici vivi e attivi, in grado di raggiungere l’intestino, moltiplicarsi ed esercitare un’azione di equilibrio sulla microflora intestinale mediante colonizzazione diretta. La maggior parte dei microrganismi probiotici utilizzati negli integratori sono specie appartenenti ai generi Bifidobacterium e Lactobacillus.
È improbabile, se non impossibile, introdurne la quantità minima (almeno un miliardo) con la sola dieta, pertanto è consigliabile assumerli sotto forma di integratori. Per essere efficaci i probiotici dovrebbero essere presi a stomaco vuoto, per un tempo medio di 3-4 settimane.
Gli integratori più completi forniscono, oltre a diversi ceppi di fermenti lattici appartenenti a specie batteriche normalmente presenti a livello della fora intestinale (ognuno ha diversi meccanismi d’azione), anche i prebiotici, come per esempio l’inulina (una fibra vegetale indigeribile) e gli oligosaccaridi.
Il prebiotico è un costituente degli alimenti non vitale che conferisce un beneficio alla salute mediante una modulazione del microbiota, il suo compito, in particolare è quello di aumentare i livelli di microflora benefica. Sono presenti in diversi cibi, come nella farina di frumento, nelle banane, nel miele, nel germe di grano, nell’aglio, nella cipolla, nei fagioli e nei porri, ma a volte la sola dieta non è sufficiente ad introdurne la giusta quantità e qualità.
Si legge nelle linee guida che: “Le sostanze impiegate come prebiotici devono soddisfare i seguenti requisiti:
– essere sicure per l’uomo sulla base di un uso tradizionale (per cui non si tratta di novel food ai sensi del Regolamento (UE) 2015/2283);
– essere presenti sulle quantità di assunzione giornaliera in quantità plausibili per svolgere un effetto “prebiotico” secondo le evidenze scientifiche disponibili”.
Probiotici e prebiotici contribuiscono, come anticipato, a ristabilire l’equilibrio intestinale (che può venir compromesso da diverse cause come l’assunzione di antibiotici, lo stress, la variazioni della dieta) e per ripristinare la funzionalità dell’intestino contribuendo a fare fronte a infezioni gastrointestinali.
La miscela tra probiotici e prebiotici ha un’azione sinergica sulla salute.
Utile a rinforzare l’efficacia, anche la lattoferrina, una proteina del latte appartenente alla famiglia delle transferrine, responsabili della captazione e del trasporto del ferro.