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Rischio di disidratazione nella diarrea degli anziani

Diarrea in terza età: dai pericoli alle soluzioni
Dolore crampiforme, meteorismo, sensazione di bisogno impellente di defecare e incontinenza fecale. Sono i principali sintomi della diarrea, un disturbo che purtroppo in terza età diventa più frequente e che è importante non trascurare mai, perché rappresenta un’importante causa di morbilità e mortalità.
Il campanello d’allarme deve suonare quando la defecazione diventa di frequenza e volume differente rispetto al normale, le scariche sono dolorose, a volte perfino sanguinolente. Si tratta di sintomi comuni a diverse patologie e alterazioni. Gli anziani ne risultano particolarmente colpiti perché sono più sensibili a infezioni, ad anomalie della concentrazione di cloro (per esempio per uso di farmaci gastroprotettori), a disturbi della motilità, a diminuita funzione immunitaria della mucosa, e presentano una maggiore probabilità di aver subito precedenti interventi chirurgici.
Si tratta di una situazione delicata, perché nell’anziano la diarrea nel complesso può portare a un aumento di mortalità fino al 35%, questo perché le persone in questa fascia i età sopportano meno la disidratazione e la conseguente diminuzione del volume di sangue circolante.
Le tipologie
Il primo passo da compiere per contrastare la diarrea è quello di classificarla. Essa può perdurare a lungo, oltre le 4 settimane, e acquistare caratteristiche di cronicità. In questo caso può sottendere patologie anche severe, come i tumori, oppure terapie poco tollerate. Tra le cause più frequenti i farmaci, per esempio FANS, antiacidi con magnesio, antiaritmici, beta-bloccanti, e così via.
Tuttavia la situazione più frequente è quella della diarrea acuta, di durata, cioè, inferiore alle due settimane. Può essere dovuta a un’infezione (virale, batterica o parassitaria), oppure a un recente cambiamento di farmaci o un’intolleranza alimentare. Spesso si tende a pensare che sia un pericolo soprattutto legato all’inverno, ma non è purtroppo così. Il maggior colpevole tra i virus è in genere il Norwalk, presente purtroppo tutto l’anno, seguono i rotavirus, più comuni nella stagione fredda. La diarrea può anche colpire in seguito all’ingestione di cibo contaminato con batteri e a gastroenteriti batteriche. Sono per esempio ben note le epidemie nelle case di riposo per anziani, spesso causate da Escherichia coli, e gravate da morbilità e mortalità tripla rispetto ai più giovani.
Particolare cautela va prestata anche con i farmaci, per esempio la diarrea è frequente durante o subito dopo la somministrazione di antibiotici o di chemioterapia. A volte invece si tratta di un problema più facilmente risolvibile, come un’intolleranza alimentare, o un consumo eccessivo di frutta o fagioli.
Cosa fare
Il primo dei consigli, sebbene appaia banale, è fondamentale e troppo spesso trascurato: attenzione scrupolosa all’igiene. Nel caso di diarrea causata da intolleranze alimentari o da farmaci, è bene, se possibile, interrompere il contatto con le sostane irritanti, il medico saprà dare le indicazioni più opportune alla singola situazione. In ogni caso è importante supportare il paziente per evitare criticità e il primo passo è quello di contrastare la perdita di liquidi ed elettroliti. Per ripristinare l’equilibrio idrosalino compromesso può essere di aiuto un integratore che contenga dosi bilanciate di elettroliti.
Per contrastare ulteriormente il rischio di disidratazione si può ricorrere a una terapia attiva assumendo la Diosmectite, un’argilla naturale caratterizzata da una struttura cristallina in finissime lamelle sovrapposte che le conferisce un elevato potere adsorbente, tale da renderla capace di incorporare i liquidi presenti nel lume intestinale aumentando così la consistenza delle feci rallentandone l’espulsione. Questa argilla, grazie al suo potere adsorbente, interagisce con le glicoproteine del film mucoso che riveste la parete gastroduodenale, modificandone le caratteristiche fisiche in modo da formare un gel protettivo.